Libri

Da sempre si trovano in commercio molti libri che hanno come tema principale le arti marziali e gli sport da combattimento. Senza parlare della manualistica, davvero fin troppo florida in questo settore. Come se leggere un manuale potesse dare le competenze per diventare una cintura nera di una qualsiasi arte marziale o un esperto di difesa personale.
Qui ci occupiamo di qualcosa di diverso... Parliamo infatti dei libri che più ci hanno colpito e/o che ci hanno fatto riflettere su chi siamo e sulla disciplina che pratichiamo: il combattimento reale. Chiunque si senta libero di dare suggerimenti e spunti mandando una mail a federico@combatdept.org riportando titolo del libro, editore e lo specifico capitolo che tratti del tema del combattimento, della sopravvivenza e simili. Saremo ben lieti di pubblicarlo.
...buona lettura!

metamorfosi"METAMORFOSI DEL COMBATTIMENTO" di Silvia Del Beccaro
Casa Editrice KIMERIK - ediz. novembre 2009
Introduzione - Pag. 9 e seguenti
<< ... Il messaggio che la Combat DEPT intende trasmettere (...) è quello di non fossilizzarsi su un'unica disciplina credendola immortale. Tutto scorre, tutto muta. Nessuna disciplina è valida per sempre... I programmi della Combat DEPT mirano soprattutto a questo, ovvero a preparare mente e corpo affinché diventiamo reattivi e capaci di mutare il nostro metodo di combattimento a seconda delle situazioni. Un po' come fanno i topi, che non a caso sono il simbolo della Federazione. Questi roditori (...) sorprendono proprio per la loro "arte della sopravvivenza"... Questi animali sono anche estremamente coraggiosi e cercano il confronto con chiunque: in caso di aggressione, infatti, tutti lottano contro gli intrusi... >>

 

combat"COMBAT" di Piero Pompili - a cura di Antonio Franchini
Casa editrice: Mondadori - ediz. novembre 2006
Sul ring, sul tatami, in palestra, per le strade...ovunque si combatte, lì c'è l'obiettivo di Piero Pompili, pronto come nessun altro fotografo a immortalare la fatica e la grazia, la gioia e la sofferenza, il sacrificio, il successo, la sconfitta di pugili e wrestler, lottatori e moderni gladiatori, judoka e karateka. Accanto alle immagini, le parole di pensatori, scrittori e atleti che, un tutto il mondo e in tutte le epoche, hanno cantato l'epica quotidianità della lotta.

 

azioneimmediata"AZIONE IMMEDIATA" di Andy McNab
edizione TEA DUE - ediz. agosto 2000
capitolo 15 - pag. 217 e seguenti
<<...Un altro aspetto era l'a-corpo-a-corpo, o anche, come molti lo chiamavano, jap-slapping, "sberla del giapponese". Mi ero fatto l'idea che sarei uscito dall'addestramento a-corpo-a-corpo come una specie di campione di karate. Sbagliato. Nel karate, i due avversari sono ragionevolmente allo stesso livello di preparazione tecnica e seguono ragionevolmente le stesse regole. La filosofia del combattimento ravvicinato era qualcosa di antitetico. Regole? Spiacente, signori, da queste parti vige un'unica regola: mettere l'avversario in condizioni di non nuocere, quanto più rapidamente ed efficacemente possibile. Giocare sporco? Sbagliato di nuovo: giocare lurido. In modo da poter fare il lavoro e sganciarsi dalla zona rossa alla massima velocità possibile... "Quello che vi insegnerò", esordì Mick, "è il risultato di ventisette anni di esperienza. Di questi, i primi venticinque, durante i quali mi sono dedicato alle arti marziali, sono stati nient'altro che un grande spreco di tempo... Prendere una sberla a mano aperta fa male. Prendere un pugno da un quintale e mezzo vi manda a terra come una saccata di merda. E chi siete e quanto sapete di arti marziali non conta proprio niente."
...La proposta di Mick risultò essere una strana miscela di combattimento da strada, di colpi di karate e di colpi di pugilato, il tutto tenuto insieme con un uso controllato delle armi...
...Tre cardini: aggressività, velocità, sorpresa.
"Se avete deciso di attaccare, allora attaccate fino in fondo. Pestate duro quanto potete pestare duro e fatela finita."... >>

 

istintolupo 1"L'ISTINTO DEL LUPO" di Massimo Lugli
Casa editrice: NEWTON COMPTON EDITORI - ediz. ottobre 2010
Capitolo 6: pagg. 77-78
<< ... ... «Vuoi imparare a combattere? E perché?» «Be’, per potermi difendere. Pensa se non arrivavi tu, prima. A scuola mi hanno pestato per anni. Faccio judo, sto per prendere la cintura blu e in palestra me la cavo, ma fuori sono una pecora. C’è un tipo che mi perseguita da quando ero bambino, non ne posso più. Forse dovrei cominciare a prendere lezioni di karate». «Lo sport è una cosa, la strada un’altra», sentenziò Tamoa che sembrava piuttosto divertito. «Se vuoi veramente imparare a difenderti lascia stare le palestre. Karatè, kung fu, tutta sta roba qui. Li ho visti battersi: fanno un paio di mosse e poi, se non piazzano un colpo buono subito, finiscono per azzuffarsi come gli altri, graffi, morsi e tutto il resto. I pugili sono un po’ meglio», ammise, «perché imparano a soffrire, sono più duri. Ma anche loro le prendono, basta un po’ di fantasia. Si fidano troppo della guardia alta, giocano pulito, non sanno parare i calci… «Devo venire in tuta?» «Vuoi combattere o fare ginnastica? Se ti aggrediscono per la strada che dici: aspetta che metto la tuta o quel pigiama di voialtri judoka?»... >>
Capitolo 7 - pag. 80
<< ... «Prima lezione: colpisci subito, senza dare all’altro la possibilità di reagire. Chi mena primo, mena due volte. Ricordalo. Colpisci con tutta la forza, non come quei buffetti che ti ho dato io e colpisci più volte che puoi. Mira ai punti deboli: la base del mento, il pomo d’Adamo, la bocca dello stomaco. Usa i pugni o la mano aperta ma mettici l’anima, pensa di doverlo sfondare, passare da parte a parte. Seconda lezione: la rabbia. Mi sei piaciuto, prima, quando hai tentato di ammazzarmi. Devi odiare con tutta la tua forza, così non sentirai il dolore. Ma la rabbia va usata, gestita. Niente attacchi suicidi. Resta lucido» ... >>

 

zona pericolosa gLEE CHILD (Autore)
I suoi romanzi hanno tutti come protagonista il personaggio di Jack Reacher, un ex ufficiale della polizia americana che, dopo aver lasciato l'esercito, decide di iniziare una vita di vagabondaggi attraverso gli Stati Uniti, libero dai vincoli e dai condizionamenti del "sistema". Duro come pochi e dotato di un innato senso di giustizia, Reacher si presenta come un cavaliere solitario di altri tempi, che pur non cercando guai è sempre pronto ad aiutare i più deboli e a correre in soccorso degli amici, per poi riprendere il suo cammino senza meta al termine di ogni avventura.
Qui è difficile consigliare un libro piuttosto che un altro: in tutti gli episodi, infatti, il protagonista si trova sempre nel mezzo di risse e affronta combattimenti reali.